[MUSICA] Salve a tutti. Oggi siamo sul Palatino. Ci troviamo sulla pendice settentrionale del monte e siamo in quello che era il cortile di un edificio molto grande con delle stanze intorno, sorretto da pilastri e che conteneva delle vasche per l'acqua. Si tratta di un grande mercato costruito alla fine del secolo I d.C., lungo la Sacra Via, una delle più importanti strade di Roma. L'edificio, però, nasconde una storia molto lunga che si è conservata nella terra e che ha rivelato i resti più antichi della storia di Roma ad oggi noti. Abbiamo scavato in questo luogo per circa trent'anni e abbiamo scoperto strutture, edifici, santuari che si datano nel corso dell'VIII secolo che ci hanno raccontato una storia nuova sulle origini di Roma. Se vogliamo immaginare il paesaggio originario in quest'area è bene sapere che siamo sul margine di una valle, una valle larga, non profonda, con un torrente al suo interno che scorreva verso la valle del foro ed era interposta tra il Palatino su questo lato ed una collina oggi scomparsa, la Velia. Su questo limite della valle, alla metà circa dell'VIII secolo, viene costruito un muro di fortificazione che correva in questo senso. Il muro crea una discontinuità nella storia di questo luogo, perchè tutto ciò che c'era sul percorso del muro, nuclei dell'abitato più antico, viene abbattuto per lasciarlo passare. In questo punto correva una strada che dalla valle saliva verso il Palatino ed attraversava le mura in una porta che stava esattamente in quel punto lì. Nello stesso periodo, alla metà dell'VIII secolo a.C.,al di fuori delle mura viene costruito un quartiere nuovo, anche quello sui resti delle capanne più antiche dove si colloca la casa del re ed i più antichi santuari collegati alla vita di Roma: Giove Statore, i Lari e Vesta, il fuoco sacro di Roma. Ora esaminiamo da vicino i resti archeologici che sono stati scoperti sul Palatino e che cambiano definitivamente l'aspetto dell'abitato più antico. Tra il 775 e il 750 a.C. il Palatino è circondato da un muro. Questo muro distrugge i resti dell'abitato più antico e quindi è immaginato come creazione di un qualcosa di nuovo. Ne abbiamo individuato un tratto sulla pendice nord, un tratto collegato ad una porta. Questo muro e questa porta erano stati creati con un rito, perchè prima di allestire il trave della soglia dell'ingresso si depositano degli oggetti sotto la soglia dell'ingresso. Questa è la fondazione, la fossa di fondazione del muro con questi grandi elementi all'interno, a questi grandi elementi viene aggiunta una maceria, su questa maceria vengono alzati dei pali di legno che sorreggono dell'argilla cruda a formare l'elevato del muro. Questa è una sezione della stessa fondazione, il grande masso e gli elementi minori al suo interno. Il muro in corrispondenza della porta aveva un bastione che potete vedere qui al momento dello scavo: il tratto del muro, il bastione che si allarga, il luogo dell'ingresso ed i pali, i buchi per i pali di legno che sostenevano l'armatura interna della porta. Questo è, come possiamo immaginare, l'ingresso al Palatino, l'armatura di legno rivelataci dai buchi di palo a terra, la posizione del deposito sacrale sotto la soglia ed i buchi per i grandi pali di legno, uno dei quali allestito in corrispondenza di una delle grandi pietre che erano state inserite nella fondazione. Nella stessa fase anche altre parti dell'abitato sul Palatino cambiano. In questo angolo, dove abbiamo già visto la grande capanna, questo era un luogo importante per gli antichi, perchè qui loro pensavano che fosse stato allevato il fondatore, Romolo, e che qui avesse allestito tutto per la prima parte del rito della fondazione di Roma. Bene, in quest'epoca la capanna viene abbattuta, al suo posto anzi, esattamente dove lei era, vengono costruite una capanna grande divisa in due vani e una capanna più piccola. Di fronte alle capanne viene allestita una fossa ed un altare. Gli antichi pensavano che la fondazione di Roma fosse avvenuta anche seppellendo delle primizie in una fossa, costruendo su questa fossa un altare, accendendo sull'altare un fuoco e in questo modo la città era nata. Possono essere stati questi resti che hanno mantenuto una memoria che ha portato poi gli antichi a immaginare una celebrazione di un rito in questo luogo. All'esterno delle mura, vedete qui la porta ed il percorso del muro, nasce un sotto-sistema nuovo, un quartiere nuovo dove viene creata una casa regia, con una grande sala che vedete qui ricostruita, e due luoghi sacri: uno più connesso alla casa regia con dei focolari sacri che vengono ripetuti nel corso dei secoli, dalla metà dell'VIII fino alla fine del VI, la metà del VI secolo s.C. circa, e una capanna in questo punto qui che possiamo immaginare così. Questi sono i dati più antichi dell'esistenza del Santuario di Vesta, dea importantissima perchè secondo i romani Vesta custodiva il fuoco che assicurava l'esistenza di Roma, quindi avere Vesta significa avere Roma. Come un'onda che parte dal Palatino e si estende in modo più ampio, oltre il Palatino nascono nuove entità. La prima piazza pubblica, il Foro che viene allestito riempiendo la valle che separava il Palatino e il Campidoglio. Prima del riempimento probabilmente viene celebrato un altro rito che prevede il seppellimento di alcune persone, sulle persone si accumula un riempimento, sul riempimento si allestisce il primo pavimento del Foro e al di là del Foro, in questo angolo qui, si crea un santuario, il Santuario di Vulcano, un dio del fuoco immaginato come prima sede per il Senato di Roma, e una piccola piazza che doveva ospitare le assemblee pubbliche di Roma. Quindi l'abitato che abbiamo visto nascere nel secolo IX, il grande abitato, cambia ora perchè il Palatino viene fortificato, perchè si estende ancora un po'. Le grandi necropoli si spostano ancora più in periferia e adesso viene aggiunto un sistema nuovo: la casa del re e culti pubblici, la piazza del Foro, la sede per il senato e per le assemblee pubbliche. Ora perchè pensiamo che questa storia segni la nascita di Roma? Primo, perchè tutti questi oggetti segnano una discontinuità: o distruggono le realtà che c'erano prima o creano realtà nuove che prima non c'erano. Secondo, sono tutte realtà legate a una dimensione pubblica: opere pubbliche come le mura, la casa del re, magistrati, culti pubblici, luoghi di assemblea poilitica. Quindi questa storia che ci rivela un processo che cambia una realtà più antica verso una realtà nuova e un processo sicuramente legato alla politica. Terzo, c'è una strategia in questo, perchè il sistema nuovo non viene inserito all'interno dell'abitato, ma viene posto al suo limite Forse proprio l'evitare che le famiglie nobili che avevano il potere nei rioni interni all'abitato potessero esercitarlo sul sistema politico nuovo. Ecco perchè noi pensiamo che questa storia rivelata dall'archeologia di cambiamento possa essere confrontata con la memoria degli antichi riguardo la fondazione di Roma.