Paesaggi di Roma Antica. Archeologia e storia del Palatino.

Studiare una città antica, così come medioevale o moderna, significa definire storie locali basate sulla ricostruzione dei paesaggi e dei loro mutamenti attraverso i secoli. Dato lo stato frammentario della documentazione archeologica, è necessario creare immagini nuove che restituiscano l’aspetto fisico del paesaggio urbano per riportarlo in vita. Non è sufficiente analizzare i molti elementi antichi ancora visibili nella città di oggi. Per definire gli elementi che componevano il paesaggio urbano, devono essere riallacciati i nessi e le relazioni che esistevano tra oggetti e architetture, visibili e non visibili, che sono stati spezzati dal tempo.

Il paesaggio e il suo contenuto sono elementi vitali e rilevanti del patrimonio culturale di ogni nazione. Il corso introdurrà gli studenti al modo con il quale, durante gli ultimi venti anni, abbiamo condotto lo studio del passato delle nostre città, a partire dal caso più complesso nel mondo mediterraneo: il cuore dell’Italia e dell’Impero Romano. E’ bene ricordare che la conoscenza significa conservazione e protezione dei resti materiali e della memoria culturale. “Paesaggi di Roma Antica. Archeologia e storia del Palatino” presenta ad un vasto pubblico l’assetto topografico della parte più importante della città (secondo gli storici antichi Roma sarebbe stata fondata sul Palatino). Le ricerche, condotte sul Palatino dal team di archeologi classici della Sapienza dalla fine del ‘900, hanno aperto una nuova fase nello sviluppo dell’archeologia urbana a Roma e nel dibattito sulla possibile relazione tra dati archeologici e tradizione letteraria e sul “buon uso” di entrambe le classi di dati. Si tratta di un argomento chiave, di grande significato archeologico e storico. Gli studenti del corso saranno introdotti a metodi e procedure sviluppate e impiegato con successo dalla Scuola di Archeologia Classica della Sapienza per la raccolta, analisi, integrazione e interpretazione di contesti complessi e multi stratificati, inclusi attuali strumenti e metodi innovativi, basati su un’approfondita conoscenza archeologica e storica ma anche su tecnologie informatiche.